Dive che dal bel monte d'Elicona
discendete sovente a far soggiorno
fra queste rive, ond'è che d'ogn'intorno
il gran nome Toscan più altero sona:
d'eterni fior tessete una corona
a lui, che di virtù fa 'l mondo adorno,
sceso col fortunato Capricorno,
per cui l'antico vizio n'abbandona.
E per me lodi, e per me grazia a lui
rendete, o Dive, che lingua mortale,
verso immortal virtù s'affanna indarno.
Quest'è valor, quest'è suggetto tale,
che solo è da voi sole, e non d'altrui:
così dicea la Tullia in riva d'Arno.
[V. 4 B. suona.]