Rime
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Chapter 7 -- Allo stesso No.7

Signor, che con pietate alta e consiglio,

(onde tanto più ch'altro al mondo vali)

venisti a medicar gli antichi mali,

del fiorito per te purpureo giglio;

io che scampata da crudele artiglio,

provo gli acerbi e ingiuriosi strali

quanto sian di fortuna aspri e mortali,

a te rifuggo in sì grave periglio;

e solo chieggo umil, che come l'alma

secura vive omai ne la tua corte,

da la vicina e minacciata morte,

così la tua mercè di ben n'apporte

tanto, che l'altra mia povera salma

libera venga per le ricche porte.

[V. 12 B. m'apporte.]

[Questo sonetto leggesi anche nel_: Libro primo delle rime spirituali,

parte nuovamente raccolte da più autori, parte non più date in

luce_. In Venetia, al segno della Speranza, M.D.L. in-12, a carte 40.]

            
            

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